Documento di Negoziazione Sociale Territoriale

                    DOCUMENTO DI NEGOZIAZIONE TRA LE
ORGANIZZAZIONI SINDACALI CGIL-CISL-UIL SPI-FNP-UILP E
IL COMUNE DI LISSONE

Il presente documento  presentato  all’A.C.  contiene riflessioni e  proposte del sindacato, non solo rivolte alla vasta platea  dei pensionati e degli anziani della nostra città, ma allargato in modo intergenerazionale a  diverse fasce  di età,  con  problematiche diversificate  nell’ambito della comunità. E’ per’altro evidente come il riferimento istituzionale più vicino ai  cittadini sia  il Comune,  il cui  agire  però è  strettamente connesso alle disposizioni nazionali, regionali, provinciali, nel Piano di Zona, etc, al di fuori dunque anche  dei propri confini. 
Le condizioni di indubbia rilevanza per le oo.ss.  connesse alla negoziazione territoriale  possono riassumersi così  in breve   : le risorse finanziarie, il Patto di Stabilità, la crisi economica che evidenzia  le crescenti difficoltà del  lavoro per tanti cittadini ,  le  decisioni comunali legate alle trasformazioni del territorio già avvenute o che dovrebbero essere  parte   del Piano di Governo del Territorio che investono l’ambiente, lo sviluppo, la casa, le infrastrutture, la mobilità, l’arredo urbano, l’abbattimento delle barriere architettoniche, i servizi, etc.  Per noi prioritario nell’azione del Comune resta la scelta di  un  vero e proprio WELFARE COMUNITY, dove accanto ai servizi sociali, dell’infanzia, della cultura ,  etc,  nasca un vero progetto regolatore di orientamento sociale che sia sintesi dell’offerta di una rete integrata al servizio dei cittadini soprattutto dei più fragili, strettamente  connesso ad altri beni  comuni quali luce, acqua , gas e sulle loro modalità di  gestione. Un welfare Comunity  che  nel Comune di Lissone deve offrire  ai nostri giorni risposte ad una situazione di  un progressivo aumento della” povertà relativa” accanto alla emarginazione “storica” ed ad un diffuso disagio sociale, documentato nell’ultimo Bilancio Consuntivo,  dalle organizzazioni sindacali e del Volontariato  con i loro Sportelli.
Il  Comune di Lissone a causa dei tagli portati alla finanza locale dal Governo potrebbe vedere il proprio bilancio ridotto di un milione di euro e di ben 700.000€ quello legato al Piano di Zona del Distretto Socio-Samitario.
La manovra finanziaria n.78  per il 2011-2013 per il contenimento della spesa pubblica penalizza tutti  gli Enti Locali, comuni, province e regioni, anche “virtuosi”; i tagli nazionali e regionali del Fondi legati al sociale sono tali da mettere in seria difficoltà queste autonomie territoriali che avranno evidenti ed innegabili ripercussioni sulle politiche sociali  e di investimento e quindi  sulla qualità dei servizi offerti alla comunità e sulla possibilità di svolgere un ruolo attivo di rilancio dell’economia locale.
Ad esempio la delibera regionale: D.G. famiglia, REGOLE DI SISTEMA 2011 in cui le ASL dovranno predisporre un documento di programmazione e di coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari nelle quali saranno indicate le politiche adottate dalle ASL; regolazione per la gestione dei budget fra separazione accreditamento e contrattualizzazione che specifica le regole della messa a contratto delle strutture di unità di offerta; nuove regole sull’unità di offerta sulle strutture Socio Sanitarie Assistenziali già soggette a budgettizzazione esempio CDD, ADI, Voucher Socio Sanitari Assistenziali; nuove regole per le RSA relative a tutti i posti accreditati nel 2010 ect.; ricognizione entro il 30 marzo 2011 di tutte le unità di offerta Socio Sanitarie a gestione diretta; riclassificazione del sistema di tariffazione per le RSA; liberalizzazione degli accreditamenti e separazione dei volumi accreditati delle strutture sanitarie e socio sanitarie; introduzione per tutte le unità di offerta di budget annuali con il parere di ASL e della Regione; costituzione dell’ufficio di supporto alla Conferenza dei Sindaci ed all’assemblea del Distretto del Direttore Sociale ASL.
Decisioni di tipo “centralistico” del tutto in contrasto con il processo proclamato di federalismo: a partire dal 2011 i tradizionali trasferimenti ai Comuni non arriveranno più dai capitoli di spesa, fino ad oggi allocati al Ministero dell’Interno con il titolo “trasferimento agli Enti Locali” ma arriveranno da un fondo denominato “sperimentale di equilibrio” (che dovrebbe durare massimo 5 anni).  Tale fondo è alimentato dal gettito dell’imposta di registro, di bollo, dall’imposta ipotecaria e catastale, dai tributi catastali speciali, dall’IRPEF relativa ai redditi fondiari e dalla cedolare secca sugli affitti.
A farne le spese saranno le  fasce più deboli e tutti coloro che onestamente contribuiscono all’erario pubblico pagando tasse e tributi. Non si possono enunciare solo principi sulla centralità  delle  famiglie se poi mancano mezzi e servizi,  lasciando i cittadini a gestire situazioni complesse mediante un  piano di assistenza o di sostegno sociale  “fai da te”.   E’ comunque rilevante nel predisporre il Documento di Bilancio  la scelta di sostenere taluni interventi e non altri da parte dell’Amministrazione, evitando  inutili sprechi o spese superflue, delicatissimo resta in questi bilanci dell’oggi, insieme agli investimenti,  proposte delicate sulla COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA DEI CITTADINI. A questo proposito sono in discussione nell’ambito Regionale il PDL 0072 della Giunta e il PDL 0066 proposta di Consiglieri di opposizione della III Commissione di cui attendiamo l’esito.
PRIORITARIO  diventa la stesura di un PIANO DI CONTRASTO CONTRO L’ELUSIONE E L’EVASIONE FISCALE, usufruendo di quanto predisposto dalle vigenti leggi e norme.  Si è in attesa di proposte di riforma dell’I SEE, sono state presentate leggi regionali di riforma  che occorrerebbe approfondire, purtroppo l’attuale ritardo regionale sulla compartecipazione  alla spesa ad esempio dei servizi sociosanitari è causa di grosse difficoltà per i cittadini e i Comuni. Il Comune deve fare questo PIANO  anche per chi subisce l’illegalità altrui, e perché più RISORSE SI RIUSCIRANNO A RECUPERARE MAGGIORI POTRANNO ESSERE GLI INTERVENTI PER I SERVIZI E LE POLITICHE DI SOSTEGNO PER LE IMPRESE E I CITTADINI . E’ questa l’unica vera “nuova” fonte, in questo momento, di entrata per il sistema pubblico.
Si deve perseguire anche nella nostra comunità, per affermare un principio di legalità, efficienza, rispetto delle regole, troppe volte violato dai cittadini o dalle aziende, che non pagano le tasse, ma anche che non tutelano il lavoro, che non pagano i contributi, che non rispettano le norme o che sfruttano manodopera minorile o clandestina. 
La legge n.122 del 2010, ha previsto  il potenziamento dell’ATTIVITA Di ACCERTAMENTO tributario e contributivo anche con  la partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento e al contrasto all’evasione fiscale e contributiva. Dunque qui come altrove   si può costituire un CONSIGLIO TRIBUTARIO,  il regolamento viene  adottato dal Consiglio Comunale entro 90 giorni. In occasione della loro prima seduta i consigli tributari deliberano le forme di intesa con l’Agenzia delle Entrate territoriale della Guardia di Finanza, l’INPS , la Provincia etc della collaborazione da porre in essere, ciascuno con i propri compiti di istituto.
E’ previsto il riconoscimento ai Comuni del 33% delle maggiori somme relative a tributi statali e a contributi, riscosse a titolo definitivo a seguito del contributo del Comune all’accertamento stesso. La conferenza Stato – Città regioni enti locali dovrebbe già aver approntato anche con l’Inps del territorio, l’accesso alla banca dati, e gli incroci dei della varia documentazione, anche mediante società partecipate, al fine di di individuare le ulteriori materie per i quali i Comuni partecipano all’accertamento fiscale e contributivo. Certo bisogna prevedere però che quanto recuperato con segnalazioni qualificate  resti maggiormente nelle casse comunali, anticipando l’attuazione di un principio chiave della legge delega sul federalismo.

                  PROBLEMI DELLA LEGALITA’ E DELLA SICUREZZA
Sicurezza intesa non solo con per i risvolti penali connessi, ma sviluppando nell’ambito della Comunità,ciascuno per il proprio compito, interventi integrati, protesi alla prevenzione dei fenomeni mafiosi, all’inclusione sociale, a mezzi adeguati per la Magistratura e alle Forze dell’Ordine, alla vivibilità del tessuto urbano coinvolgendo tutti i cittadini.
Gli avvenimenti della scorsa estate con infiltrazioni mafiose della ‘ndrangheta in Brianza, necessitano risposte importanti da parte di tutto il tessuto sociale, politico economico della Provincia in coordinamento con le Forze dell’Ordine, la Magistratura, la nascente Prefettura, della Polizia Locale, delle oo.ss. La Brianza si è rivelata un territorio vulnerabile alle mafie. Siamo certi che la stragrande maggioranza della popolazione della Provincia non si vede rappresentata in questo fenomeno. Ma l’OMERTA’ riscontrata, denunciata dagli INQUIRENTI, resta un fenomeno da non sottovalutare. Crediamo come oo.ss. che ciascuno e in coordinamento debba indicare alcune azioni per contrastare il fenomeno mafioso. 
PROPOSTE:
·         “Protocollo di Intesa per la regolarità e la sicurezza del lavoro negli appalti d’opera” tra Provincia, Asl, Inail, rappresentanza dei sindaci, Camera di Commercio, Associazioni datoriali e sindacali. Un valido contributo sin qui caduto nel dimenticatoio, non certo per demerito delle oo.ss.
·         Consulta delle Attivita’ Estrattive, quale Organo di Governace e controllo, di un sistema attiguo a quel “movimento terra” che risulta essere tra le attività preferite dei clan mafiosi per i loro traffici, tra cui il riciclaggio di denaro
·         Ruolo della Polizia Provinciale che oltre ai consueti compiti stabiliti, svolga un monitoraggio e funzioni di contrasto verso le attività criminali che possano rappresentare una minaccia per la sicurezza di tutte le realtà produttive e sociali della Brianza
·         Collaborazione con altri Comuni di una Azione Incisiva  per una più efficace attenzione alla trasparenza e alle regole della Pubblica Amministrazione  per evitare fenomeni possibili di un uso distorto della Pubblica Amministrazione
·         Istituzione di una CONSULTA COMUNALE URBANA  per la prevenzione e  di eventuali fenomeni  mafiosi, per la sicurezza urbana con  iniziative quali:
·         incontri informativi su truffe, raggiri e borseggi,  organizzati presso i CENTRI CIVICI, CENTRI PARROCCHIALI  e  INCONTRI DELL’EDUCAZIONE PERMANENTE soprattutto per gli ANZIANI oltre che per tutta la cittadinanza
·         incontri per gli anziani presso i centri di aggregazione per raccogliere eventuali segnalazioni, opinioni, sensazioni, di eventuali situazioni di pericolo presenti sul territorio
·         sostegno alle realizzazione di iniziative sociali e culturali tese alla partecipazione alla vita di comunità
·         mediazione sociale promossa dal  Comune per la costruzione di rapporti di buon vicinato con particolare riferimento a quartieri o nuclei urbani manifestanti disagio sociali o problemi dell’ordine pubblico
·         manutenzione ed illuminazione stradale, pulizie dei parchi e dell’arredo urbano, vigilanza Sportelli Posta e Banche soprattutto nei giorni di ritiro delle Pensioni e degli stipendi, maggiore presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine 
·         maggiore conoscenza e diffusione del manuale predisposto e aggiornato della A.C. sulla sicurezza per gli anziani,  manuale che andrebbe integrato rispetto alle vittime di reato col sostegno psicologico, la tutela giuridica, l’eventuale stipula di un’assicurazione la riparazione dei danni e delle cose.
·         Manuale sulla sicurezza per le donne,  per la prevenzione dello stolking , della violenza sessuale, dei maltrattamenti  famigliari
·         presentazione e diffusione della conoscenza del “Progetto Artemide” in collaborazione con  tutta la rete territoriale  comprese le  oo.ss.

BILANCIO SOCIALE
introduzione a partire dal Bilancio di Previsione 2011 di politiche sociali specifiche riferite agli anziani, ai giovani, alle donne, all’infanzia. In esso proponiamo altresì un bilancio di genere, per prevenire e contrastare la violenza sessuale, i maltrattamenti fisici, psicologici, fuori e dentro  la famiglia, lo stolking contro le donne e per le donne anziane, avvalendosi della nuova struttura creata dalla ASL MB, nell’ambito del nostro Distretto Sociosanitario, del Progetto Artemide che sostiene queste vittime sotto il profilo psicologico, legale, con una vasta rete di
soggetti istituzionali e di volontariato formati allo scopo. Si propone inoltre un sostegno alle donne immigrate con la mediazione culturale del Centro Cesis  del Comune in collaborazione con tutte le organizzazioni sindacali e del volontariato che a vario titolo tutelano e svolgono opera di formazione su territorio- intervento per le  donne capofamiglia, soprattutto con un basso reddito, con particolare attenzione alle donne anziane verificando la qualità della vita delle stesse.




      TRASPORTI URBANI

Trasporti
Proposte: 
·         Piano dei trasporti cittadino, qualora non fosse ancora terminato, suo aggiornamento  in collaborazione con tutti gli uffici comunali preposti

·         Estensione della linea 4 proveniente da Vedano al Lambro e diretta a Monza con transito e fermate sulle vie cattaneo, pacinotti, repubblica

·         navette di collegamento tra i luoghi civici e le zone periferiche isolate : Comune, ospedale di Lissone e Monza, sportello Asl , Cimitero, stazione etc


      TRASPORTO SPCIALE E DIRITTO ALLA CURA

Le oo.ss ritengono inalienabile  il diritto alla cura  e alla continuità assistenziale soprattutto per le persone in stato di fragilità, garantito come un Livello Essenziale di Assistenza. Un diritto di Cittadinanza compreso oltre che dalla legge regionale n.3\2008, nella legge.328      \2000, presenti anche nella Carta Costituzionale volte a garantire il superamento degli ostacoli che si frappongono fra il ben-essere dei cittadini ed il loro stato di fragilità e disagio.
PROPOSTA DI UN PIANO PROVIMCIALE  finanziato in massima parte dall’Ente Provincia MB, dalla ASL ricompreso nei Piani di Zona,   in grado di realizzare una rete di unita’ di offerta sociale e sanitaria, che abbia al centro un PUNTO UNICO DI ASCOLTO. Il PUNTO si dovrò coordinare con le Amministrazioni Comunali, le Associazioni di Volontariato e del Terzo Settore, istituendo un NUMERO VERDE per rispondere a bisogni diversificati a seconda delle necessità manifestate dagli utenti , delle possibilità dei mezzi di trasporto delle associazioni, della formazione “professionale”  degli operatori-volontari. 
In subordine si proporrebbe mediante  l’Ufficio di Piano dei PdZ lo studio  di un Piano Coordinato con tutti gli attori sopracitati almeno in Ambito  Distrettuale.
Destinatari :  tutti i cittadini della Provincia di Monza e Brianza che necessitano di accompagnamento\trasporto non in grado di spostarsi dalla propria abitazione verso le strutture ospedaliere, sociosanitarie per esami diagnostici, terapie   periodiche etc.


POLITICHE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA  A LIVELLO ASL , DI AMBITO ( Piano di Zona) E DEL COMUNE
Sulle azioni politiche inerenti questo aspetto, le decisioni come evidenziato all’inizio di questo documento, sono decisamente influenti sul comparto in modo negativo rispetto ai finanziamenti del Governo e della Regione, con novità importanti della Regione inerenti anche alla gestione dei servizi sociosanitari-assistenziali. 
Solo brevi annotazioni:
 Il Governo ha ignorato  gli emendamenti presentati dalle Regioni nel “milleproroghe”per finanziare il fondo della Nonautosufficienza di 400 milioni per il 2011, le Regioni a fronte di altri tagli , difficilmente potranno garantire questo vuoto, per gli Enti Locali, le Associazioni e le famiglie il compito di dare adeguate risposte ai più fragili risulterà in salita, con meno servizi e tutela. 
A più riprese in entrata ed in uscita la Regione dovrebbe porre in campo circa 70 milioni per il finanziamento di interventi per la Non-Autosufficienza che alla stesura del presente documento non è ancora ben delineato.
Con una deliberazione regionale inoltre è stato varato un importante documento “regole di sistema 2011”, con indirizzi nuovi per la gestione e la programmazione  dei servizi socio-assistenziali-sanitari, per certi aspetti delicati, con al centro la liberalizzazione degli accreditamenti e la contrattualizzazione, introduzione di badget annuali, la riclassificazione dei SOSIA per le RSA, una “tutela” rispetto ai Piani di Zona , alla Conferenza dei Sindaci  e dell’Assemblea di Distretto con l’affiancamento dell’Ufficio di Supporto, in pratica del Direttore Sociale della ASL. 
Il terzo punto riguarda soprattutto nell’ aspetto della fragilità ma anche per altri servizi, il problema dei cittadini e delle famiglie inerente alla  compartecipazione alla spesa, un sistema da prevedersi con nuovi strumenti e cambiamento di quelli attuali  come l’ISEE, in modo uniforme esteso a tutto  il  livello regionale ora molto localistico e frammentato Per le oo.ss. bisogna governare la compartecipazione alla spesa sociale mediante  criteri di equità in grado di verificare le reali condizioni economiche delle famiglie, ma senza dimenticare l’altro aspetto non meno rilevante del sostegno affettivo dei parenti verso il proprio congiunto. Un aspetto dove fare sicuramente azioni positive di sensibilizzazioni insieme alle associazioni di volontariato.   
Del resto la non autosufficienza è purtroppo uno stato che può verificarsi in ogni età della vita che abbisogna di servizi e sostegni diversificati, se si vuole garantire comunque una buona qualità della vita e non restare ai margini. Quì di seguito esporremo le nostre idee e proposte su una fetta di popolazione della nostra città molto importante, la popolazione anziana. Anziani che nell’arco della loro vita hanno contribuito alla crescita della comunità e che non debbono essere  considerati una parte di popolazione di rango inferiore. A Lissone come in tutto il nord-ovest vi è un complessivo aumento degli anziani, che comprende diverse fasce di età fino agli ultra novantenni, ogni fascia ha bisogni diversi, dalla prevenzione, alla riabilitazione, all’assistenza continua. Attualmente la popolazione ultra 65enne costituisce il 18% dell’intera popolazione residente  nella nostra città, (7000 circa),come da censimento del 2007, e si prevede aumenterà fino a raggiungere il 30% nell’anno 2030. Occorre pertanto dispiegare una politica di welfare consapevole declinato con spazi di vivibilità nel contesto cittadino, seppure molto compromesso dall’edificazione. Un compito che dovrebbe essere accolto dal nuovo PGT.  
PROPOSTE:
·         Valorizzazione del PIANO DI ZONA quale luogo privilegiato èer la programmazione socio-assistenziale-sanitaria dell’Ambito
·         Collaborazione con la Provincia su possibili interventi per la popolazione anziana e non autosufficiente es. Trasporto Sociale
·         Istituzione e funzionamento dell’AZIENDA SPECIALE
·         Costituzione di un Portale Unico di Accesso del Distretto
·         Ulteriore finanziamento ,potenziamento,  coordinamento del CEAD Distrettuale fra tutti i Comuni e i vari soggetti che raccolgono il bisogno sul territorio per omogenee azioni di risposte complesse di cui il servizio si occupa
·         studio di fattibilità proposto dai Tavoli distrettuali con l’Ufficio di Piano proposto all’Assemblea dei Sindaci e alla ASL, onde individuare a livello distrettuale la pianificazione di posti letto per acuti,  posti per cure intermedie, posti di riabilitazione, aspetti di notevoli discontinuità per l’assistenza ai più fragili e problemi non indifferenti per le famiglie
·         conoscenza  e rispetto da parte di tutti i sottoscrittori del Protocollo delle dimissioni protette dalle Aziende Ospedaliere del Distretto 
·         conoscenza per le famiglie dei caregiver di tutti gli altri attori istituzionali ed operatori della possibilità di POSTI DI SOLLIEVO
·         sostegno alla RSA Agostoni  rispetto alla ASL MB per l’accreditamento degli attuali posti di ricovero per Alzheimer
·         gruppo di lavoro nell’Ambito o a livello comunale per uno studio – analisi-proposta sulla compartecipazione alle rette in RSA mediante ISEE intesa a verificare l’equità dei criteri di accesso e la compartecipazione alla spesa
·         rifinanziamento al Fondo Comunale per interventi di aiuto economico per famigliari che sostengono spese per l’assistenza ad un non autosufficiente e che subiscono un peggioramento della propria condizione economica
·         realizzazione nuova Sede ASL  a Lissone  palazzina ex uffici Montana
·         ripristino di luogo idoneo ad accogliere il CPS ora trasferito a Besana Brianza
·         promozione della domiciliarietà - come ben rappresentetato dal documento del Tavolo di Sistema del Distretto di Carate “..dovrebbe coinvolgere l’assetto complessivo del welfare locale…stimolando la creazione di modelli di relazione sociale fra i cittadini…diffusa.. inserendo la domiciliarietà …mel più ampio panorama delle politiche sociali,dove accanto al tradizionale SAD vi siamo politiche per l’abitazione, la sicurezza, la sanità, il tempo libero i trasporti, dell’urbanistica…” tutte in grado realmente di garantire un vero sostegno per chi assiste e chi è assistito u’offerta valida per restare nel proprio contesto.
·         studio di fattibilità  nell’Ambito per la creazione  di ambulatori di MMG con estensione dell’orario di presenza, in grado di assicurare la continuità assistenziale
·         incremento dell’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA in  Ambito Distrettuale, un servizio ancora poco conosciuto e utilizzato, con un maggiore controllo della vaucherizzazione , che per le oo.ss. andrebbe superata, onde garantire una maggiore cura dell’utente e della qualità prestata, 
·         proposta per la realizzazione di un CDI presso la RSA Agostoni
·         mantenimento del sostegno economico per i ricoverati lissonesi presso la RSA Agostoni  
·         conoscenza e diffusione per tutta la rete che segue la fragilità del NUOVO REGOLAMENTO DISTRETTUALE PER IL SAD
·         divulgazione dell’offerta qualificata da parte del Comune e delle  Associazioni di volontariato della possibilità dell’assunzione delle badanti
·         promozioni di corsi di aggiornamento in collaborazione con il Distretto per le Badanti
·         rifinanziamento e pubblicizzazione più estesa dei Bandi Distrettuali per il contributo economico alle famiglie con badanti
·         stesura regolamento per l’assistenza economica ?
·         rifinanziamento e pubblicizzazione per l’eventuale utilizzo di BUONI SOCIALI COMUNALI
·         realizzazione di mini-alloggi per anziani
·         attivazione di vicinato sociale e del Custode Sociale
·         attivazione della banca del Tempo
·         promuovere la conoscenza di informazioni legate anche alla legge 23\99, in grado di dotare gli alloggi degli utenti interessati di tutte le tecnologie e strumenti idonei alla propria vivibilità domestica in collaborazione con il servizio VAI
·         costituzione di un centro sociale  di aggregazione intergenerazionale
·         ampliamento e riqualificazione del centro anziani
·         superamento delle barriere architettoniche per gli anziani e i diversamente abili
·         maggiori spazi verdi nell’ambito dei quartieri
·         manutenzione e riqualificazione per gli anziani residenti negli alloggi comunali 
·         negozi raggiungibili 
·         nuove aree per gli orti per  gli anziani
·         meno traffico e riqualificazione del manto stradale causa di numerosi incidenti e cadute per gli anziani  
·         sostegno economico mediante regolamento esteso a tutto il Distretto di un REGOLAMENTO PER L’ASSISTEMZA ECONOMICA
·         Carta dei Servizi per gli anziani Distrettuale e Comunale
·         Promozione da parte del Comune di Lissone di un Progetto in collaborazione con il terzo settore, le oo.ss.  la RSA Agostoni altre istituzioni per un gruppo di mutuo-aiuto per caregiver che assistono a domicilio persone n.a  afflitte da gravi malattie come la demenza e l’alzheimer – 

            AREA DELLE NUOVE E VECCHIE POVERTA’- FONDO ANTICRISI

La mancanza di una legislazione nazionale omogenea ed innovatrice di riforma complessiva  per il sostegno del disagio, ha indotto le Regioni a provvedimenti alquanto diversificati e più o meno rispondenti per  il reddito famigliare. Le direttive nazionali si sono attivate prendendo a modello il rito regionale ambrosiano , fortunatamente non seguite in altre regioni,   tendente a provvedimenti volti a privilegiare le risposte verso la povertà assoluta, delegata per’altro al vecchio sistema inteso come beneficenza ad Associazioni terze oppure gli interventi si palesano per la copertura  di tipo emergenziale,senza politiche di continuità e di superamento. La Regione, non coglie ormai una vasta zona “grigia” di famiglie che a causa della precarietà economico- sociale, vivono  un momento di  deprivazione che attraversa più generazioni, dagli anziani agli occupati, ai precari , ai cassintegrati, ai giovani disoccupati, che dovrebbero usufruire di sostegni diversificati e non momentanei, tesi a superare le cause di deprivazione. La stessa Regione interviene in modo frammentato fra le politiche del lavoro, del trasporto del sostegno sociale, volte al riscatto delle persone  in difficoltà, che comunque debbono essere gestite soprattutto nel Piano di Zona ,quindi anche nel nostro Ambito.   
Anche nella “ricca Brianza” forse ex,  nella nostra città, la morsa della crisi mostra ormai da tempo il suo volto, nell’ultimo bilancio consuntivo ha evidenziato un nuovo bisogno accanto alle vecchie marginalità , nuove povertà emerse per’altro anche allo  sportello della Caritas, che ha distribuito parecchi sostegni e presso gli  sportelli  delle oo.ss e presso il Segretariato Sociale Comunale. Sostegni diversificati che dovrebbero essere omogenei nel percorso dei Piani di Zona. Concordiamo con quanto proposto dal settore  Servizi Sociali del Comune, là dove si propone con tutti gli attori in campo la formulazione di un Patto di Comunità che nel rinnovato sostegno alle povertà  estreme, possa proporre sostegni anche  alla zona “grigia”: 
PROPOSTE:
·         Omogeneizzazione Distrettuale sulla  offerta dei Fondi Anticrisi dei buoni lavoro e degli assegni civici con la definizione di un Regolamento che definisca l’accesso, le finalità , le modalità di erogazione
·         Promozione a livello provinciale di riqualificazione dei lavoratori espulsi dal sistema produttivo in collaborazione con tutti i soggetti interessati, lavoratori , imprenditori, oo.ss 
·         Politiche della casa tese a Lissone nel  sostegno per garantire il pagamento di mutui di persone espulse dal mondo produttivo da parte degli istituti di credito, mediante “reti di salvataggio” di situazioni temporanee vedi pdz distrettuale
·         Costruzione di alloggi di edilizia economico-popolare e riqualificazione dell’esistente,
·         Modalità efficaci e  trasparenti nell’assegnazione degli alloggi erp e comunali con una stretta collaborazione tra ufficio alloggi e servizi sociali
·         Regolamento situazioni temporanee degli alloggi pdz Distrettuale
·         Rifinanziamento del il fondo anticrisi   a livello comunale o distrettuale  a sostegno delle famiglie di lavoratori dipendenti anche di aziende artigiane e commerciali  in   difficoltà e  proposte  dell’occupazione  insieme a soggetti attuatori di politiche attive per il lavoro
·         Agevolazioni sui servizi pubblici a domanda individuale nel settore educativo, mediante una concertazione fra organismi sindacali e l’istituzione orientata al potenziamento della funzione dei servizi, in un’ottica non solo di sostenibilità delle tariffe, ma anche di accesso ai servizi, in grado così  di favorire con la presa in carico  della prima infanzia  la conciliazione della regolazione dei tempi e quindi  favorendo  così il rientro al lavoro dei cittadini colpiti dalla crisi 
·         Per i dipendenti o lavoratori in stato di crisi andrebbe valutato insieme all’ISEE la decurtazione del reddito derivante dalle proprie condizioni occupazionali. Anche il comune di Lissone potrebbe in COLLABORAZIONE con le oo.ss. trovare un sistema di accordo per l’assistenza al cittadino presso i CAF firmatari per la determinazione della nuova attestazione e avanzamento delle richieste  

·         Agevolazioni su tariffe comunali e aliquote di tributi e tasse per le categorie svantaggiate anziani con pensioni minime , che non superano soglie di reddito minimo  quali:
ECONOMIA E LAVORO:
Dal bilancio triennale 210-2013 esprimiamo vivo sconcerto per quanto affermato a pag 18”tenuto conto della prevalente attività artigianale e commerciale…le condizioni di indigenza conosciute sono percentualmente poche..ascrivibili a difficoltà momentanee ..o rivolte a specifiche situazioni individuali”. Riteniamo che per esprimere questo giudizio occorrerebbe non solo la stima sotto elencata del 2008 ma ragionevolmente accertata con tutte le agenzie del territorio preposte al quanto a partire dalle varie Associazioni di categoria, alle ooss, facendo funzionare un Osservatorio da parte della Provincia  MB, tenendo conto non solo dei cittadini in difficoltà che afferiscono al Servizio Sociale ma anche alle Associazioni di volontariato e ai vari sportelli anche del sindacato, ai quali si segnalano fra gli altri preoccupanti fenomeni inerenti la disoccupazione giovanile, delle donne, dei cinquantenni fra tutte le varie professioni  lavorative. Per non parlare della precarizzazione del lavoro, un vero dramma per tanti giovani e meno giovani.  A Lissone come in altre cittadine brianzole, il maggior dispensatore di lavoro è ormai il Comune, insieme all’ospedale, alle varie Aziende multisettoriali come Gelsia, la Asl, le Poste.  Del tutto poco attendibile risulta il dato espresso a pag. 19 del triennale, poiché il dato si riferisce agli occupati dal censimento del 2011. Quindi l’impellente necessità dell’Osservatorio come sopra descritto. Siamo da tempo concordi come lo sviluppo economico di Lissone avrebbe dovuto concentrarsi con più energia anche da parte del comune nella promozione del comparto mobili- arredo designer, progettazione, produzione, commercializzazione del mobile, ma a parte qualche sprazzo di luce ben poco è stato fatto e ben poco si vede all’orizzonte del triennale. Poche sono rimaste anche le attività della piccola media- impresa in città, OEB etc, per’altro con momenti di difficoltà, mentre nel corso degli anni l’impegno della pubblica amministrazione non ha visto grande impegno nel campo economico, ma un grande sviluppo edilizio,con l’unico merito di un proliferare ingente di Agenzie Immobiliari. Il settore del piccolo commercio lamenta notevoli  perdite,dovute a diverse concause, come l’aggressione dei grandi supermercati, ipermercati e innegabile la poca disponibilità di spesa dei cittadini. Fra l’altro queste forme di grandi superfici commerciali, realizzatesi in zone periferiche hanno depauperato le zone centrali o le più raggiungibili, mettendo in difficoltà le persone anziane, non solo per il reperimento delle merci, ma per il venir meno di dialogo, di informazione, di una rete di conoscenza che può alleviare anche così il grande problema della solitudine.  Nel nuovo PGT dovrebbero essere fissate nuove regole, purtroppo nel capitolo del triennale non si parla di sviluppo economico, ma solo della rete commerciale. 
PROPOSTE:
·         Concorso  per azioni positive per lo sviluppo economico del Comune insieme alla Provincia, nell’ambito del PDZ, con tutte le categorie, con le OO.SS con gli Istituti di Credito  onde produrre  protocolli di Intesa contro la crisi  e l’aiuto a lavoratori in difficoltà. Nei protocolli che però DEVONO FUNZIONARE ,   per superare l’attuale criticità socio-economica , avviare un processo virtuoso in grado di offrire occupazione, riqualificazione del personale, la  formazione, il sostegno a tutti i lavoratori in criticità.  Un’azione complessa ,tesa  anche alla coesione sociale, ciascuno operando  per la propria parte.

·         fattiva collaborazione fra pubblico e privato  mediante anche l’azione  del Comune, Istituti di Credito, associazioni di categoria, le oo.ss. onde promuovere azioni che possano prevedere l’anticipo della CIG ove non fosse immediatamente pagata etc, concessione agevolata per i mutui di acquisto per la prima casa per quota di capitali non inferiore all’80% nel caso di edilizia convenzionata od agevolata, un aiuto esteso anche a persone non da lavoro dipendente ma a basso reddito , convenzione sui PRESTITI D’ONORE e subentro nei mutui per i soggetti in grave difficoltà, PRESTITI D’ONORE  con PROTOCOLLI tesi al MICROCREDITO anche per finanziare piccole imprese e artigiani. Questi aiuti possono sicuramente estremamente validi per contrastare il fenomeno dell’usura rilevato anche nella nostra città

·         Stretto collegamento con l’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Monza e Brianza
·         ampliamento dello sportello A.P. del Comune con una apertura del campo di azione inerente lo sviluppo dell’economia e la tutela dei livelli occupazionali anche in collaborazione con l’Assesorato preposto alla Formazione, le categorie imprenditoriali , artigianali le oo.ss. impegnando risorse pubbliche e private disponibili, sia per l’aggiornamento e la formazione dei lavoratori, che per stimolare aggiornamenti e nuove prospettive per le imprese
·         istituzione di una commissione comunale Economia e Lavoro 
·         Inerentemente  a quanto proposto nel triennale  pag, 133 dei servizi sociali sul trasporto sociale” ..vaucher imps  etc” ma soprattutto pag 139, 140 e pag. 141 sempre  per   i  servizi sociali del triennale, contratto di quartiere, ci sentiamo aldilà  del progetto di recupero sociale lodevole, di sottolineare come oo.ss. quanto segue: “ verificato in queste applicazioni il carattere temporaneo ..che non deve sostituire prassi di attività di programmazione ordinaria..”  occorrerà molta attenzione rispetto al trattamento normativo  ed economico, con previsto lavoro festivo etc.  Inoltre al proponente organo comunale, sempre riconoscendo le migliori intenzionalità, va ricordato come “ ai soggetti coinvolti” la  circolare  dell ’INPS n. 17 del 3  marzo 2010, precisa il quadro di inapplicabilità generale del decreto legislativo 267\2003, alle Pubbliche Amministrazioni . Sempre secondo  la medesima circolare i soggetti che gli Enti Locali possono utilizzare  SONO I GIOVANI  SINO ai  25 anni ed in via SPERIMENTALE i percettori di prestazioni integrative a sostegno del reddito,  emerge chiaro che soggetti  seppure compatibili a livello della considerazione sociale, sono INCOMPATIBILI con la normativa vigente.  Occorre quindi nuova procedura da approfondire per le selezioni nella fattispecie una normativa diversa. Per quanto riguardano le cifre sull’aumentato bisogno dei cittadini sono facilmente riscontrabili dalla stampa ma anche come da noi precedentemente senza numeri ma sottolineato nell’ultimo bilancio consuntivo.
·         aiuto ai lavoratori in difficoltà che assistono un non autosufficiente non mi ricordo se l’ho messo nella n.a.

·         Sostegno alle iniziative intraprese da  Progetto Lissone e Palazzo del Mobile 


LA POLITICA PER I QUARTIERI:
Quartiere LS1  E’ uno dei quartieri più “difficili” della nostra città. La riqualificazione delle abitazioni ALER, ha visto la sottoscrizione di un ACCORDO DI PROGRAMMA fra Regione, Aler, Comune e un soggetto privato, un vero Contratto di quartiere. Purtroppo si è scontato un notevole ritardo dovuto anche al fallimento della ditta appaltatrice dei lavori. Ciò ha creato notevole disagio al degrado già esistente, certo aldilà  della ricostruzione edilizia, ciò che serve è continuare la ricostruzione del tessuto sociale, bisogna dare maggiore impulso dunque al lavoro dell’Ufficio di Comunità con il Piano di Accompagnamento Sociale, come risottolineato  nel bilancio triennale, pag 139.Gli abitanti hanno spesso lamentato i ritardi e la disinformazione, quindi vanno presto realizzate le proposte del triennale evidenziate dal settore Servizi Sociali, tendenti ad un reale coinvolgimento dei cittadini , insieme anche ad Aler. Altra grave questione riguarda il problema della legalità  e della morosità . Inerentemente alla proposta avanzata nel triennale   con delibera di Giunta sulla mobilità del recupero crediti del canone di affitti sperimentale su talune famiglie, proponendo un debito formativo  con la possibilità di rientro attraverso una parte con la dilazione monetaria e di una parte in quota lavoro regolato da voucher INPS per lo svolgimento di lavori socialmente utili per il quartiere e la città “con conseguente passaggio Aler, Regione Lombardia, meriterebbe un certo approfondimento tecnico. Non perché non si colga l’idea premiale, ma per evitare incongruenze burocratiche o peggio. Sarebbe molto interessante oltre al doposcuola per i ragazzi, l’impegno dei giovani del Cubotto dare spazio anche ad UN CENTRO PER ANZIANI, spesso soli e in difficoltà, magari realizzato nel futuro previsto CENTRO CIVICO.
Per gli altri quartieri accanto ad una urbanizzazione di enorme densità abitativa, spesso i nostri concittadini rivendicano la mancanza di servizi , di negozi, di ambulatori medici, di asili nido e scuole da ampliare , costruire, riqualificare, mancanza di trasporti, di verde pubblico, di degrado urbano.
Una città ormai di 42.000 abitanti che và per quanto possibile riqualificata, resa vivibile, economicamente valida, non un dormitorio ma una comunità coesa e solidale dove la Pubblica Amministrazione sia il PRIMO ESEMPIO di TRASPARENZA. EFFICIENZA, VICINA AI PROBLEMI DELLA GENTE, PROGETTUALE, CAMPIONE DEL WELFARE COMUNITY, ESEMPIO DI CIVISMO E RISPETTO SENZA ALCUNA DISCRIMINAZIONE .

·         Conoscenza sul territorio di tutte le esenzioni sociosanitarie  poste in essere dalla Regione per  le persone prive di reddito o di lavoro
·         Attivazione in collaborazione con la Provincia di un Osservatorio della Povertà

·         Conoscenza sul territorio di tutte le esenzioni sociosanitarie  poste in essere dalla Regione per  le persone prive di reddito o di lavoro
·         Attivazione in collaborazione con la Provincia di un Osservatorio della Povertà




PROPOSTE- FISCALITA’ -TARIFFE
Il grave momento di crisi economica, la mancanza di politiche complessive di sostegno al welfare, il ridimensionamento delle entrate per gli Enti locali con il vincolo del Patto di stabilità anche per i comuni “virtuosi”, penalizzano in modo crescente  (grazie alle rilevazioni del Sindacato, di Associazioni dei consumatori, del Volontariato) nella provincia di Monza e Brianza, anche i lavoratori ed i pensionati, che incontrano molte difficoltà nella compartecipazione alla spesa  sociosanitaria, nelle tariffe e nella fiscalità locale. Difficoltà riscontrabili anche e soprattutto nella città di Lissone.
I livelli del sostegno, che si intende negoziare da parte del sindacato, riguardano sia il comune che il distretto sociosanitario nell’ambito del Piano di Zona, onde pervenire ad una efficace  tutela di sostegno sociale e di servizi efficienti: un modo  per diventare il motore importante nel welfare locale,  per una riqualificazione della spesa pubblica, per il sostegno alle famiglie e per la difesa del reddito dei lavoratori e dei pensionati.
Questo soprattutto per gli utenti non autosufficienti , pensionati a reddito minimo e pensionati che ormai hanno un reddito  del tutto insufficiente per una decorosa qualità della vita.  Per’altro in questi anni i cittadini hanno  sempre più individuato il Comune come primo punto di riferimento istituzionale quale referente  più idoneo nel raccoglierne  le istanze, compreso l’aiuto in caso di difficoltà, anche perché è il Comune titolare delle funzioni sociali e dei tributi locali. 
Sostegno delle proposte dell’Anci onde uscire dall’attuale norma inerente il Patto di Stabilità
Nella prospettiva di un concreto federalismo fiscale il Comune dovrà adottare politiche di fiscalità locale che promuovano l’equità fiscale. Riconoscendo le difficoltà che il Comune attraversa in tema di contrazione delle risorse(mancata compensazione ICI e riduzione dei trasferimenti statali)  è necessario indicare aree di esenzione fiscale su base ISEE per le famiglie a basso reddito da pensione o per le famiglie che si occupano direttamente del sostegno o della cura di anziani non autosufficienti.

               ADDIZIONALE IRPEF  

  • Innalzare progressivamente negli esercizi 2011-2012 il livello della soglia di esenzione della addizionale comunale IRPEF dove poter conciliare esigenze di bilancio con la tutela dei redditi bassi, specialmente dei pensionati, elevandola a 15.000 euro per il 2011 e verificando la possibilità di portare la soglia a 17.500 euro per lo stesso esercizio. Accesso servizi a domanda individuale: fascia di esenzione a euro 8.000,00 annui
ISEE
  • Il sistema ISEE dovrebbe essere determinante per una maggiore equità nel sistema del welfare locale per la compartecipazione alla spesa al costo dei servizi con riferimento al reddito, al patrimonio etc.
·         Definire la compartecipazione alle spese sociosanitarie mediante unici atti con criteri ISEE estesi in  tutto l’Ambito Distrettuale, sviluppando il sistema della gestione associata in tutte le sue declinazioni
ISEE ISTANTANEO
  • Aiuti economici di supporto del reddito, individuato con ISEE istantaneo che tiene conto di una reale condizione economica conseguente alla perdita del lavoro o di messa in mobilità o cassa integrazione  …….istaurare questa forma di valutazione in tempo reale dei redditi per quei lavoratori che nel corso dell’anno abbiano perso il lavoro a causa di crisi aziendali

               COSTO DEI SERVIZI ED UTENZE

  • servizi quali luce, gas, rifiuti sono bisogni primari e, come tali, devono essere universalmente fruibili: prevedere nel sistema tariffario un meccanismo di solidarietà attraverso l’ISEE (tariffa sociale) individuando risorse utili a garantire in modo equo interventi di tutela per evidenti condizioni di disagio socio-economico. Il blocco di dette tariffe è da applicare a partire dal bilancio preventivo 2011

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