PROPOSTE
DELLE PENSIONATE E PENSIONATI DI LISSONE
AI
CANDIDATI SINDACO
PER
UNA CITTA’ RIQUALIFICATA, PIU’ VIVIBILE E PARTECIPATA
Premessa
Le nostre Organizzazioni
Sindacali rappresentano ben 3500 iscritti, anziani e pensionati e offrono
servizi e sostegno anche alla cittadinanza. Lissone conta 40.787 abitanti (dato
del 2010) di cui 20.076 uomini e 20.711 donne. Gli anziani ultra60enni sono
9.344 pari al 22,9% e gli ultra65enni sono 7.239 pari al 17,8%. Più
dettagliatamente gli anziani tra i 80/84 anni sono 1009, tra i 85/89 anni sono
520, tra i 90/95 anni sono 149 e ben 58 gli ultra 95enni.
Il
presente documento presentato ai candidati sindaco contiene riflessioni e
proposte del sindacato, non solo rivolte alla vasta platea dei pensionati e degli anziani della nostra
città ma allargato in modo intergenerazionale a diverse fasce di età. E’
evidente come iL riferimento
istituzionale più vicino ai cittadini sia il Comune, l’Istituzione a cui essi
fanno prioritariamente riferimento e destinatario delle maggiori aspettative e
richieste quali: i servizi sociali,le misure di sostegno al reddito, la
vivibilità del territorio. Il Sindacato ritiene importante proprio nelle
attuali difficoltà, stabilire con l’Amministrazione dialogo e confronto foriero
di proposte, nel reciproco rispetto ognuno per le proprie competenze e
responsabilità, onde
individuare le priorità nell’ambito delle politiche socio-assistenziali
al fine di dare risposte più efficaci per la cittadinanza. Le condizioni di indubbia rilevanza
per le OO.SS. connesse alle politiche
territoriali possono riassumersi così
in breve: le risorse finanziarie,
il Patto di Stabilità, la crisi
economica,la lotta all’elusione e all’evasione fiscale, i sostegni anti-crisi,
il sistema di welfare. Un vero e proprio WELFARE COMUNITY, dove
accanto ai servizi sociali, dell’infanzia, della cultura , nasca un progetto regolatore di orientamento
sociale che sia sintesi dell’offerta di una rete integrata, al servizio
dei cittadini soprattutto dei più fragili. La fragilità ai nostri giorni si configura anche a Lissone come una situazione di un progressivo aumento
della” povertà relativa” accanto alla emarginazione “storica” ed ad un diffuso
disagio sociale, documentato nell’ultimo Bilancio Consuntivo, dalle Organizzazioni
Sindacali e del Volontariato con i loro Sportelli, situazione alla quale
occorre offrire le opportune risposte.
ENTRATE-TASSE
E TARIFFE
Il
comune di Lissone a causa dei tagli portati alla finanza locale potrebbe vedere
il proprio Bilancio ridotto di un milione di euro. L’introduzione dell’IMU
oltre all’Addizionale comunale Irpef, la tassa sui rifiuti,
ma anche la compartecipazione alla spesa per i servizi alla persona,
deve impegnare la nuova amministrazione comunale ad un’attenzione particolare
verso sia alla popolazione anziana che alle persone e alle famiglie in
difficoltà o a basso reddito.
PROPOSTE
·
Patto Anti-evasione comunale
Le recenti norme in materia e una specifica circolare del Direttore della
Agenzia delle Entrate , indicano il percorso operativo per il Patto
anti-evasione comunale. Esso prevede delle segnalazioni qualificate di interscambio
informativo via web fra il comune ed i soggetti interessati quali:agenzia delle
entrate del territorio, Inps provinciale, Guardia di finanza. Sottolineiamo
come per le annualità 2012-2014, i comuni che adotteranno questa scelta
potranno riscuotere il 100% delle somme
recuperate. Inoltre le ultime disposizioni del legislatore, prevedono tra gi
indicatori di “virtuosità” comunale, proprio l’impegno descritto e quindi
la possibilità in materia ai fini del
rispetto del patto di stabilità di godere
di benefici in sede di valutazione. Riteniamo inoltre che “pagare ciascuno il giusto” sia un processo etico – culturale
prioritario, in grado inoltre di garantire concretamente entrate per il
Bilancio Comunale e per un buon
livello di ben-essere generale della
cittadinanza. Una cultura della legalità e del rispetto delle regole, violata
sia dai cittadini che dalle aziende da superare.
IMU
La legge 214/2011 prevede che l’IMU si
applicherà dal 2012 al 2014 in via sperimentale per poi entrare a regime
nel 2015
·
Nella sua
applicazione l’Amministrazione Comunale dovrà avere particolare attenzione
verso le famiglie con disabili gravi non autosufficienti, alle famiglie con
basso reddito, verso la popolazione anziana e in particolare per quelle persone
anziane sole che si trovano con spazi abitativi sovradimensionati, non per loro
scelta, rispetto alle proprie esigenze anche a fronte di un basso reddito
introducendo una soglia reddituale
·
nei
limiti della normativa vigente deliberare l’esenzione per i ricoverati in RSA
titolari di alloggi a disposizione e una effettiva differenza di aliquota fra
gli immobili sfitti e quelli affittati
IRPEF
- ADDIZIONALI
Per
l’addizionale comunale il decreto legislativo 14 marzo 2011, n.23 (c.d.
Federalismo Municipale) era già intervenuto in tema di imposta sul reddito
delle persone fisiche prevedendo lo sblocco graduale dell’aliquota. La manovra
di agosto abroga la precedente disciplina disponendo, a decorrere dall’anno
2012, lo sblocco dell’aliquota sino ad un massimo dello 0,8%, con possibilità
di stabilire aliquote differenziate solo in relazione agli scaglioni di reddito
stabiliti dalla legge statale. Questo fa prevedere un innalzamento del
contributo che il cittadino, soprattutto pensionati e lavoratori, dovrà versare
CHIEDIAMO
·
A fronte di un
eventuale innalzamento della addizionale comunale IRPEF deve poter
corrispondere la tutela dei redditi bassi, specialmente dei pensionati, elevando
la soglia di esenzione dagli attuali € 8.000 ad € 15.000
ISEE
Il nuovo ISEE (secondo le previsioni) entrerà in vigore dal 1
gennaio 2013, dovrà tenere conto delle quote di patrimonio e reddito
dei diversi componenti della famiglia ed oltre che ad accedere ad alcune
prestazioni di Welfare (asili nido, tasse universitarie, assegno di maternità)
questo strumento servirà anche a fruire delle agevolazioni fiscali.
L'indice ISEE rimane il riferimento per la concessione di
esenzioni, agevolazioni ed erogazione di servizi sociali
La compartecipazione alla spesa
nell’accesso ai servizi sociali rappresenta un’importante misura di equità, che
va però adottata il più possibile in forma “attualizzata”
CHIEDIAMO
• Attivare
sistemi di ISEE lineare
•
ISEE ISTANTANEO che tiene conto di una reale condizione economica
conseguente alla perdita del lavoro o di messa in
mobilità o cassa integrazione.
• stabilire una
soglia di esenzione attestata a 8.000 €.
• potenziare le
attività di controllo e verifica su quanto sottoscritto dai contribuenti, in
osservanza dei dispositivi contenuti nella legge 122/10
TIA
Dal 1° gennaio 2013 si modifica il tributo sul smaltimento dei rifiuti
Verrà introdotto il tributo comunale sui servizi indivisibili
comunali dei rifiuti, la TaReS.
In attesa della tassa unica sui rifiuti e servizi ricordiamo in
relazione alla TIA1- Tariffa Igiene ambientale o TIA2 – Tariffa Integrata
Ambientale la Corte Costituzionale con sentenza n.238 del 24 luglio
2009 ha stabilito che la TIA presenta tutte le caratteristiche di tributo,
ne consegue che alla TIA è inapplicabile l’IVA al 10%. Giudizio confermato
anche dal recente pronunciamento della Corte di Cassazione, con sentenza
n.3756 dell’8 marzo 2012
CHIEDIAMO:
·
blocco
degli aumenti con forme di differenziazione tariffaria per i redditi più bassi
·
agevolazioni
per le fasce di reddito più basse
·
impegno
per la restituzione dell’IVA pagata e non dovuta per gli anni precedenti
BILANCIO
SOCIALE E DI GENERE
Il Sindacato propone a tutte le
Amministrazioni Comunali di stendere accanto ai Bilanci di Previsione il
Bilancio Sociale e il Bilancio di Genere.
Nello specifico del bilancio di genere
per la condizione femminile, fra i diversi interventi si sottolinea
l’importanza di promuovere azioni per l’inclusione sociale, di interventi tesi
a contrastare la violenza e le molestie e
il sostegno a chi è vittima di queste esperienze negative, di aiuto alle
donne capofamiglia con reddito basso,
donne anziane sole e di azioni
positive per l’integrazione delle donne immigrate.
L’Amministrazione Comunale si deve
impegnare per:
·
Sostenere piani e
azioni di contrasto alla violenza sulle donne;
· Sostenere politiche d’integrazione per le donne
immigrate;
·
Promuovere interventi
di sostegno nei confronti di donne sole
e capofamiglia a basso reddito.
·
Si propone un
monitoraggio utile alla conoscenza delle donne sole, con particolare
riferimento alle donne anziane, definendo modalità che consentano di mantenere
contatti periodici per verificarne i bisogni, prevedendo interventi per
migliorare l’abitabilità delle loro case, ove se ne ravvisassero le necessità,
e individuando nuovi luoghi di incontro e migliorando quelli già in essere per
favorire la loro socializzazione.
DONNE
E TEMPI DI VITA E DI LAVORO
Nella vita quotidiana delle donne giovani o meno giovani
i tempi di conciliazione tra relazionalità sociali e altri tempi di vita è
sempre più difficile.
PROPONIAMO
·
LA
COSTITUZIONE DI UN FORUM PERMANENTE DELLE DONNE LISSONESI che comprenda le donne nelle istituzioni,
del lavoro e delle professioni, delle associazioni culturali delle donne
presenti nel nostro comune, del sindacato, affinchè possano insieme formulare
proposte all’Amministrazione Comunale tese a migliorare la condizione di vita delle
donne;
·
Mantenimento
e sviluppo dei servizi educativi, sociali, socio-sanitari assistenziali, del
Comune, dell’Asl, quali: nidi, scuola a tempo pieno, assistenza domiciliare consultorio
famigliare etc
POLITICHE PER LA LEGALITA’ E LA TRASPARENZA
AMMINISTRATIVA
Le
OOSS della Brianza ritengono prioritario l’impegno delle Istituzioni , dal
Comune alla provincia, della Prefettura
delle forze dell’ordine, della Polizia municipale, della magistratura.
delle componenti sociali della comunità, al fine di prevenire e contrastare i
fenomeni della criminalità organizzata, presenti nel territorio brianzolo.
La
trasparenza nella pubblica amministrazione deve essere di esempio ed il cardine
dell’ amministrare avvalendosi anche di
idonei strumenti e di regole, tesi a
prevenire ed eliminare i fenomeni di corruzione e di sperpero del pubblico
denaro. Ciò si rivelerà più facile favorendo il più ampio confronto con i
cittadini, promuovendo la più ampia partecipazione alla cosa pubblica.
PROPOSTE
·
Coordinamento
territoriale di tutte le istituzioni preposte per contrastare fenomeni di
infiltrazione mafiosa, di microcriminalità, dello spaccio di stupefacenti, del
fenomeno dell’usura.
·
Strumenti di
Informazione, inclusione sociale, partecipazione dei cittadini, facilità nella
consultazione degli atti amministrativi, rispetto delle regole, ascolto dei
bisogni espressi dalla cittadinanza
POLITICHE PER LA SICUREZZA
Per il Sindacato la sicurezza non è
questione solo strettamente connessa a questione penale, ma un’insieme di
sinergie a seconda del ruolo rivestito impegnato per una città più vivibile. L’attuale
percezione di insicurezza riflette anche paure per il presente, paure
dei “diversi” , paura per un futuro
incerto acuito dalla crisi economica che genera tensione e marginalità. Ognuno
vorrebbe una città ed un territorio sicuro, luoghi di lavoro sicuri. Per
rispondere a questa domanda occorre promuovere un sistema integrato di sicurezza, che affronti le tematiche che
portano ad un effettivo aumento di qualità della vita nei diversi ambiti della quotidianità quali:
il sociale, l’educativo, sanitario, socio assistenziale, ambientale, urbanistico.
PROPOSTE
·
CREAZIONE DI UNA CONSULTA COMUNALE URBANA
·
La creazione di
questo organismo consentirà un confronto fra i vari soggetti comunali e non, in grado di elaborare
strategie e politiche integrate, tese a promuovere azioni positive per rispondere
alle esigenze di sicurezza percepite dai cittadini come
·
iniziative sociali e culturali tese alla partecipazione
alla vita di comunità, focalizzati oltre che sulla vivibilità della città, alla
cittadinanza attiva, alla sensibilizzazione di una cultura dei diritti altrui e
di convivenza civile
·
mediazione sociale
promossa dal comune per la costruzione di rapporti di buon vicinato con
particolare riferimento a quartieri o nuclei urbani che manifestano disagio
sociale e problemi di ordine pubblico
·
maggiore conoscenza,
del Progetto Artemide della Asl MB, già operante con soggetti opportunamente
formati, delle istituzioni e del volontariato, del terzo settore, che possono
essere un valido sostegno per le donne o per altre persone che subiscono
violenza sessuale, stalking, maltrattamenti famigliari
per gli anziani in particolare:
·
promuovere e favorire
incontri presso i centri anziani, parrocchiali, centri civici, con informazione
per prevenire truffe, borseggi, borseggi e assistenza psicologica, anche per raccogliere e selezionare opinioni e
sensazioni.
·
un manuale aggiornato
a cura della A.C. per la sicurezza degli anziani e presa in carico rispetto alle
vittime di reato con un sostegno psicologico,la tutela giuridica,l’eventuale
stipula di un’assicurazione , la eventuale riparazione dei danni
·
mediazione sociale per la costruzione di rapporto di buon vicinato
·
collaborazione con
Associazioni di volontariato, con
sportelli delle OOSS già operanti
in Lissone di monitoraggio ed eventuale intervento da parte dell’Amministrazione per gli anziani
che manifestano il loro disagio
odi maltrattamenti, mediante la TELEFONIA SOCIALE o l’opera di SPORTELLO
delle Associazioni di volontariato e sindacali.
POLITICHE
PER GLI ANZIANI A LIVELLO ASL DI AMBITO-
PIANO DI ZONA-E DEL COMUNE
Premessa
I
fondi per le politiche sociali, sanitarie socio-assistenziali, dallo stato e
dalla regione hanno subito pesanti tagli, il fondo per la non autosufficienza è
stato azzerato, Provvedimenti che rendono difficile un’efficace intervento, ma
la sfida per una buona risposta ai
bisogni della condizione anziana e particolarmente per la non
autosufficienza, deve restare aperta.
Per le OO.SS. una risposta importante dovrebbe
arrivare dalle istituzioni come la Regione, gli Ambiti territoriali, i
Comuni. Al vivere più a lungo spesso non
corrisponde un vivere meglio, per cause diverse, compresi i periodi di lunga
disabilità. Le fasi della vita
dell’anziano sono connesse a diversi fattori,
dal grado di autonomia, della
rete parentale e sociale, di un ruolo attivo, una diversificazione nella
qualità della vita che parte dai 65
anni fino 95 anni. Questo mondo necessita soprattutto per i più fragili, di
un’azione sociale territoriale presente,
puntuale,radicata , di sostegno alla famiglia, alla quale il modello
lombardo anche con le nuove Regole, le Linee Guida 2012-2014 , affida compiti
resi difficili dalla crisi economica e dell’effettivo funzionamento della rete
di servizi della domiciliarità
e della continuità assistenziale. Nonostante
il tentativo partito nel 2011 di
sostenere il ruolo di conciliazione della famiglia con azioni mirate, la stessa si è dimostrata
troppo fragile perché sostenga il peso che la Regione Lombardia ha inteso
affidarle nel nuovo modello di assistenza.
La
compartecipazione alla spesa dei cittadini soprattutto per gli anziani per
evidenti motivi e dei non autosufficienti e delle loro famiglie, sta diventando
molto pesante, si pensi ai tikets o alle rette in RSA. Un recente capitolo si è aperto con il provvedimento regionale di
compartecipazione alla spesa quale il FATTORE FAMIGLIA LOMBARDO- per ora
sperimentale- sui cui limiti, profili di costituzionalità modalità, tempistica,
le OOSS hanno fatto sentire la propria voce, un provvedimento estemporaneo
anche in vista di provvedimenti di riforma dell’Isee a livello nazionale. Per
Il Sindacato il soggetto pubblico deve
essere un soggetto programmatore, con un’attenta analisi dei bisogni e
collaborativo in seguito con il terzo
settore, con il mondo del volontariato,
per una compartecipazione nella realizzazione dei progetti con una
visuale complessiva, di obbiettivi
chiari,evitando criticità che possono insorgere nella realizzazione dei
progetti
DOMICILIARIETA'
- PROPOSTE:
·
Valorizzazione del Piano di Zona quale luogo privilegiato
per la programmazione socio-assistenziale-sanitaria dell’Ambito
·
Risorse all’Ufficio
di Piano quale promotore della programmazione sovra comunale e di progetti
anche con soggetti terzi ottimizzando le risorse
·
Fondo unico nel PDZ per
le politiche sociali delle risorse provenienti dallo Stato e dalla Regione,
inclusivi anche di finanziamenti di un certo significato provenienti da
soggetti del territorio
·
Studio di Ambito per
la stesura di un unico Regolamento per l’accesso ai sostegni economici dei
Comuni
·
Realizzazione della
sede Asl presso la Palazzina ex Uffici Montana, processo di ristrutturazione
più volte intrapreso e mai concluso.
·
Promozione della domiciliarità con il SAD e lo
sviluppo del nuovo modello ADI nel rispetto del crono programma Asl Mb di
istituzione dell’equipe multidisciplinare in maniera integrata socio-sanitaria
e sociale
·
Potenziamento del
CEAD distrettuale quale interlocutore privilegiato per i Comuni, per altre istanze,per i
cittadini per la presa in carico di utenti in situazioni complesse
·
Realizzazione di un
CDI presso la RSA Agostoni
·
Nuova sede in Lissone
per il CPS
·
Incremento, stipula
di contratti con le RSA e maggiore
conoscenza per i caregiver famigliari, i medici di MMG dei Posti di sollievo temporanei
per favorire la continuità assistenziale delle persone fragili e non
autosufficienti, di sostegno alla famiglia in particolari periodi di assenza, così
come previsto nell’allegato del documento di Programmazione Asl MB
·
Offerta qualificata
di “badanti” che abbiano seguito corsi di formazione in collaborazione con
soggetti del Terzo Settore, quali Caritas ed eventuale elenco presso il Comune
·
Carta dei Servizi
Comunale per gli anziani
·
Rifinanziamento e
pubblicizzazione dei sostegni economici previsti in Ambito e dal Comune per
famiglie in difficoltà che assistono un famigliare non autosufficiente
·
Promozione per un
Progetto promosso dal Comune in collaborazione con operatori qualificati, con il
terzo settore, le OO.SS. per il sostegno ai caregiver che assistono famigliari
a domicilio con patologie come l’Alzheimer, le demenze presso la RSA
Agostoni
·
Ampliamento e
riqualificazione del Centro Anziani
·
Costituzione di un
centro socio-culturale intergenerazionale
·
Superamento delle
barrire architettoniche per gli anziani e diversamente abili nelle abitazioni e nei luoghi pubblici
·
Attivazione di buon
vicinato sociale e del Custode sociale – Banca del
Tempo
·
Spazi verdi nei
quartieri
·
Realizzazione
di mini alloggi per anziani
·
Riqualificazione del
manto stradale e illuminazione delle vie
·
Aree per gli orti
RESIDENZIALITA’
Le
OOSS. a livello Regionale per le rette in RSA hanno proposto l’istituzione di un fondo di riequilibrio per le famiglie
in difficoltà per un buon governo di sistema, che andrebbe realizzato al più
presto, onde ammortizzare la fase di passaggio del sistema che se non gestita
scaricherebbe tutti gli aumenti della retta. Le novità sono molteplici: dalla
revisione della classificazione degli ospiti, i requisiti gestionali
dell’accreditamento, nuovo metodo di composizione delle rette, eventuale vaucher della quota regionale ai
fruitori
Proposte
·
Gruppo di lavoro di
Ambito o comunale per lo studio- analisi sulla compartecipazione al pagamento
della retta e ai criteri di ammissione
·
Mantenimento sostegno
economico dei cittadini lissonesi presso RSA Agostoni
·
Potenziamento dell’
Offerta in Ambito di posti in residenzialità per pazienti con Alzheimer e
demenze
·
PREVENZIONE DELLE
DIMISSIONI PRECOCI
·
Potenziamento in
strutture per le persone anziane dimesse dall’ospedale a bassa complessità
sanitaria o per sub-acuti non in grado
di tornare al domicilio per proseguire la continuità assistenziale ed evitare
traumatiche dimissioni precoci
DISABILITA’
ADULTI E NON AUTOSUFFICIENZA
·
Impegno del comune
nell’ambito del PDZ per focalizzare le
iniziative delle istituzioni, del Terzo settore con le famiglie, alfine di
realizzare un “progetto di vita” del disabile con il pieno funzionamento del
Piano Attuativo locale della Disabilità e costante monitoraggio con
L’Osservatorio e il funzionamento più
esteso alla persona del servizio VAI ora
mero dispensatore di informazioni
·
Continuità degli
inserimenti in strutture protette quali Fondazione Stefania, Laboratorio Donghi, Cooperativa
Azalea, Gioele, per soggetti con grande fragilità di un intervento più sociale
ed educativo rispetto all’inserimento lavorativo
·
Continuità del
contributo del comune per le rette di ricovero in Strutture Protette
·
Continuità
dell’impegno dell’AC. per l’inserimento dei disabili in ambito scolastico per
il triennio 2011-2013 con gli aiuti-educativi e di vaucher
·
CDD via del
Pioppo: mantenimento nonostante la nuova
gestione delegata al Comune della
collaborazione degli operatori Asl che garantiscono da tempo elevati standard
qualitativi , con un efficace confronto con le OO.SS.
·
Proseguimento
dell’impegno degli Sportelli di Prossimità de Progetto Fianco a Fianco in
collaborazione tra le varie istituzioni e il Terzo Settore per la
promozione dell’Amministratore di
Sostegno, di aiuto soprattutto alla persona in difficoltà o alla famiglia
nell’espletamento delle varie annuali incombenze per il Giudice Tutelare e
soprattutto del diritto della persona di vivere
al meglio la propria quotidianità
TRASPORTI – PROPOSTE:
·
Piano dei trasporti
cittadino, qualora non fosse ancora terminato, suo aggiornamento in collaborazione con tutti gli uffici
comunali preposti
·
navette
di collegamento tra i luoghi civici e le zone periferiche isolate : Comune,
ospedale di Lissone e Monza, sportello Asl, Cimitero, stazione etc
TRASPORTO
SOCIALE E DIRITTO ALLA CURA
Le OO.SS ritengono
inalienabile il diritto alla cura e alla continuità assistenziale soprattutto
per le persone in stato di fragilità, garantito come un Livello Essenziale di
Assistenza. Un diritto di Cittadinanza
compreso oltre che dalla legge regionale n.3\2008, nella legge 328\2000,
presenti anche nella Carta Costituzionale volte a garantire il superamento
degli ostacoli che si frappongono fra il benessere dei cittadini ed il loro
stato di fragilità e disagio.
PROPOSTA DI UN PIANO PROVINCIALE finanziato in massima parte dall’Ente
Provincia MB, dalla ASL ricompreso nei Piani di Zona, in grado di realizzare una rete di unita’ di offerta
sociale e sanitaria, che abbia al centro un PUNTO UNICO DI ASCOLTO.
In subordine si proporrebbe
mediante l’Ufficio di Piano dei PdZ lo studio
di un Piano Coordinato con tutti gli attori sopracitati almeno in Ambito
Distrettuale.
Destinatari: tutti i cittadini della Provincia di Monza e Brianza
che necessitano di accompagnamento\trasporto non in grado di spostarsi dalla
propria abitazione verso le strutture ospedaliere, sociosanitarie per esami
diagnostici, terapie periodiche etc.
AREA
DELLE NUOVE E VECCHIE POVERTA’
Anche nella “ricca Brianza” forse ex e nella nostra
città, la morsa della crisi mostra ormai da tempo il suo volto; nell’ultimo
bilancio consuntivo ha evidenziato un nuovo bisogno accanto alle vecchie
marginalità , nuove povertà emerse per’altro anche allo sportello della Caritas, presso gli sportelli
delle oo.ss e presso il Segretariato Sociale Comunale. Sostegni diversificati
che dovrebbero essere omogenei nel percorso dei Piani di Zona. Concordiamo con
quanto proposto dal settore Servizi Sociali del Comune per la formulazione di un Patto di Comunità che rinnovi il
sostegno alle povertà estreme e
possa proporre sostegni anche alla zona “grigia”
PROPOSTE:
·
Omogeneizzazione Distrettuale sulla offerta dei Fondi Anticrisi dei buoni
lavoro e degli assegni civici con la definizione di
un Regolamento che definisca l’accesso, le finalità , le modalità di erogazione
·
Politiche della casa: un sostegno per garantire il pagamento di mutui di
persone espulse dal mondo produttivo da parte degli istituti di credito,
mediante “reti di salvataggio” di situazioni temporanee vedi pdz distrettuale
·
Costruzione di alloggi di edilizia economico-popolare e riqualificazione
dell’esistente,
·
Modalità efficaci e trasparenti
nell’assegnazione degli alloggi erp e comunali con una stretta collaborazione
tra ufficio alloggi e servizi sociali
·
Costituzione della Commissione ex art.14 R/R 1/2004. Il compito di questa
commissione consultiva con esperti delle parti sociali e delle associazioni di
rappresentanza dell’utenza che deve pronunciarsi sulle assegnazioni in deroga
alla graduatoria (art.14).
·
Regolamento situazioni temporanee degli alloggi pdz Distrettuale
·
Rifinanziamento del i fondo anticrisi a
livello comunale o distrettuale a
sostegno delle famiglie di lavoratori dipendenti anche di aziende artigiane e
commerciali in difficoltà e
proposte dell’occupazione insieme a soggetti attuatori di politiche
attive per il lavoro
LAVORO
Lo sviluppo economico di
Lissone dovrebbe concentrarsi con più energia anche nella promozione del
comparto mobili- arredo designer, progettazione, produzione,
commercializzazione del mobile. Il settore del piccolo commercio lamenta notevoli
perdite, dovute a diverse concause, come la presenza di grandi supermercati e
ipermercati. Fra l’altro queste forme di grandi superfici commerciali,
realizzatesi in zone periferiche hanno depauperato le zone centrali e più
raggiungibili, mettendo in difficoltà le persone anziane, non solo per il
reperimento delle merci, ma per il venir meno di dialogo, di informazione, di
una rete di conoscenza che può alleviare anche così il grande problema della
solitudine.
PROPOSTE:
·
Attivazioni di iniziative per lo sviluppo economico da parte del Comune
insieme alla Camera di Commercio, con tutte le Categorie e le Associazioni
professionali, le OO.SS, gli Istituti di Credito, per produrre proposte contro
la crisi e l’aiuto a lavoratori in difficoltà. Per superare l’attuale criticità
socio-economica, si deve avviare un processo virtuoso in grado di offrire
occupazione, riqualificazione del personale, formazione e sostegno a tutti i
lavoratori in difficoltà
·
Convenzione sui PRESTITI D’ONORE e subentro nei mutui per i soggetti in
grave difficoltà, con PROTOCOLLI tesi al MICROCREDITO anche per finanziare
piccole imprese e artigiani.
·
Aiuto ai lavoratori in difficoltà che assistono un non autosufficiente
·
Sostegno alle iniziative intraprese da Progetto Lissone e Palazzo del
Mobile
LA POLITICA PER I QUARTIERI:
Oltre alla riqualificazione del
quartiere Ls1 per la parte edilizia aler, si auspica che
vengano realizzate tutte quelle opere intese ad incrementare la vivibilità del
quartiere, come il Centro Civico, la nascita di un Centro Anziani, la continuità del socio-educativa del “cubotto” e il doposcuola per in una zona
dove i problemi di sicurezza , di
legalità e di grave marginalità imperano.
Per altri quartieri densamenti urbanizzati, dove i nostri
concittadini rivendicano la mancanza di servizi occorerebbe provvedere così
come era previsto dai PII la realizzazione di negozi, di ambulatori medici, di
asili nido, scuole e verde pubblico
MIGRANTI E DIRITTI DI CITTADINANZA
I
cittadini provenienti da paesi non comunitari a Lissone sono 3.241 (1.570
maschi e 1.671 femmine) pari al 7,63% dei residenti. Una presenza soprattutto
attiva di persone che lavorano e contribuiscono in modo rilevante all'economia
del territorio e in molti casi a sostegno del lavoro di cura.
La
recente indagine Caritas sui migranti testimonia il loro radicamento in
Lombardia e, sebbene in misura differente tra le provincie lombarde, anche in
Brianza.
Eppure
la loro condizione è ancora fragile, a volte intenzionalmente resa tale da
ostacoli culturali e politici che li rendono più vulnerabili ai rischi di
marginalizzazione impedendone una buona politica di accoglienza.
A
TUTELA DEI DIRITTI DEI CITTADINI MIGRANTI PROPONIAMO:
·
un protocollo di
buone prassi sottoscritto da comuni, ASL MB e Prefettura così come realizzato
in altre Provincie lombarde CHE CONSENTA DI OMOGENIZZARE procedure, costi e
modalità di rilascio da parte dei comuni, per tutti gli usi consentiti dalla
legge
·
presenza di servizi
di mediazione culturale e linguistica nelle scuole dell'obbligo perché è
fondamentale per favorire l'inserimento dei minori migranti che giungono nel
territorio, a volte soli, non accompagnati e con un'esperienza migratoria molto
difficile. Pur in presenza di difficoltà economiche il Comune può assicurare
questi servizi, in accordo con il sistema scolastico, attraverso i PDZ 2012-14
dotandoli di sufficienti risorse
Una città con oltre 43.000
abitanti deve essere per quanto possibile riqualificata, resa più vivibile,
economicamente valida, una comunità coesa e solidale dove la Pubblica
Amministrazione sia il PRIMO ESEMPIO di BUONE RELAZIONI mediante azioni di TRASPARENZA,
EFFICIENZA e PROGETTUALITA’ VICINA AI PROBLEMI DELLA GENTE.
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